Ciao a tuttә!
Questo è il numero dodici di Fratture, la newsletter che una volta al mese vi racconta il mondo penitenziario in Italia e le sue contraddizioni.
Il 15 gennaio abbiamo festeggiato il nostro primo compleanno e ci eravamo lasciatә con una playlist di pezzi selezionati da noi che raccontano il carcere e l’universo che gli sta intorno.
Per questo numero, invece, abbiamo pensato di condividere alcune riflessioni sull’anno appena passato: un bilancio di ciò che abbiamo fatto, di come ci siamo sentite e di quali sono i nostri desideri per il futuro.
E c’è anche una novità, che anticipiamo adesso, ma di cui parliamo meglio alla fine di questa newsletter: Fratture resta gratuita, ma da oggi, chi vuole sostenere economicamente il nostro lavoro, può donare una cifra a propria scelta su Ko-fi.
Buona lettura!
Cosa abbiamo fatto nell’ultimo anno.
Come prima cosa, a partire da dicembre 2023 abbiamo pubblicato 11 numeri e 6 speciali:
#0: Premesse. “È tempo di far evadere l’immaginazione, per rendere l’impossibile possibile”, Mariame Kaba.
#1: Mani che sanno di limone. Il diritto all’affettività e sessualità in carcere.
Speciale #1: Scrivere dal Beccaria. Intervista a Fabrizio Bruno: rap e affettività negli Istituti Penali Minorili.
#2: Grammi. Droghe, consumo e criminalizzazione nell’universo carcerario.
Speciale #2: Contro la guerra alle droghe. Intervista alle Chemical Sisters: riduzione del danno, carcere e pratiche possibili.
#3: Uno nessuno e centomila sindacati. Polizia penitenziaria, istanze e rapporti politici.
Speciale #3: La galera incorporata. Intervista ad Alessandro Maculan: fare ricerca sulla Polizia Penitenziaria.
#4: Vernice. La scuola in carcere, una panoramica.
Speciale #4: Bastoni tra le ruote. Insegnare e studiare in carcere: l’esperienza di Alessandra e Roberto.
#5: Pillole. Il consumo di psicofarmaci tra terapie e forme di controllo.
Speciale #5: Caramelle. Cpr e psicofarmaci: un’intervista a Nadia Bovino.
#6: Cos’è il carcere. Una restituzione del primo evento di Fratture.
Speciale #6: Contro-narrazioni sulla privazione della libertà personale. Una restituzione del secondo evento pubblico di Fratture.
#7: E io pago! Quanto costa la vita in carcere.
#8: Spugne. Essere detenutә ad agosto.
#9: Proteste. Manifestare il dissenso in carcere.
#10: Etichette. Razzismi nel circuito penale minorile.
#11: Lucine. Due persone ex detenute raccontano cosa significhi trascorrere il Natale in carcere.
Poi, abbiamo co-organizzato 2 eventi:
Il primo insieme al Laboratorio Manituana: qui, il 13 giugno 2024, abbiamo presentato per la prima volta la nostra newsletter. Trovate la restituzione di questo evento nel nostro #6.
Il secondo, dal titolo “Voci sul dentro - Per una diversa narrazione sulla privazione della libertà personale”, ci ha visto dialogare con Milano Invisibile, Luca Rondi, Francesca Berardi e l’Ufficio della Garante per le persone private della libertà personale della Città di Torino. A questo evento abbiamo dedicato il nostro Speciale #6.
Infine, abbiamo creato un canale Telegram dove ogni lunedì curiamo una rassegna con una selezione di notizie di attualità sull’universo penitenziario.
Com’è andato quest’anno e come stiamo.
Fratture è nata da un’esigenza condivisa: quella di prendere posizione rispetto alla violenza del sistema carcerario, soprattutto, e di informarci, informare e creare narrazioni nuove su un tema raccontato spesso in modo superficiale e univoco. In più, quello del controllo sociale e della privazione della libertà personale è un argomento che, lateralmente, in forme diverse, ci coinvolge tuttә.
Dopo un anno di pubblicazioni, ci siamo incontrate per tirare le somme sull’anno appena trascorso.
Innanzitutto, ci siamo domandate come ci faccia sentire occuparci di qualcosa di cui non abbiamo mai avuto esperienza diretta: nessuna di noi è stata detenuta, nessuna ha mai avuto persone care recluse o è entrata in carcere con regolarità. Quale diritto abbiamo, quindi, di parlare di un mondo che - almeno all’apparenza - sembra così distante dalla nostra quotidianità?
Mettere al centro soprattutto l’esperienza di persone ex detenute, che hanno subìto la violenza del sistema penitenziario sulla loro pelle, crediamo sia stato e continui a essere fondamentale. Non abbiamo la pretesa di diventare e tanto meno di essere persone esperte di carcere: il nostro obiettivo è piuttosto fare da tramite tra dentro e fuori, creando, appunto, delle fratture.
Durante quest’anno, poi, c’è da dire che ci siamo divertite molto: abbiamo sempre cercato di approfondire tematiche che coniugassero l’urgenza di trattare alcune questioni, i nostri interessi e le energie a nostra disposizione. Ciò che ci ha arricchito di più - in questo siamo tutte d’accordo - è stato il dialogo, sia online che non, con persone ex detenute o lә loro famigliari, che, con la propria esperienza, ci hanno offerto spaccati sul carcere che difficilmente si possono incontrare in altro modo.
Detto ciò, non sempre è stato semplice: a volte abbiamo sottovalutato l’impegno che il progetto ci richiedeva e sono capitati momenti in cui l’affanno e le scadenze ci hanno messo in difficoltà. Nulla di anomalo, considerando che Fratture è una newsletter indipendente, senza alle spalle una redazione. Siamo quattro persone che tra il lavoro, lo studio e gli impegni personali provano a raccontare quello che succede dietro e fuori dalle mura delle carceri italiane. Stiamo quindi imparando a conciliare l’entusiasmo con i nostri bisogni, compreso quello di rallentare se ne sentiamo l’esigenza. Porci in ascolto l’una dell’altra e rinegoziare gli obiettivi e le forme dei nostri contenuti è uno dei propositi per il 2025.
Ecco la novità: da oggi potete sostenere il futuro di Fratture!
La newsletter rimarrà sempre gratuita e accessibile nella sua interezza. Se, però, qualcunә avesse la possibilità e il desiderio di sostenere il progetto anche economicamente, questo è il link dove poterci inviare una donazione, singola o in forma di abbonamento mensile.
Questi sono alcuni dei desideri che da oggi potete aiutarci a concretizzare!
Vorremmo:
Proporre più spesso il format dell'intervista: ci mette a nostro agio, ci permette di creare rete e interagire con altre persone, dando centralità alle parole di chi vive o ha vissuto la privazione della libertà personale.
Dare maggiore continuità alle relazioni che instauriamo durante il nostro lavoro.
Creare delle serie tematiche, approfondendo lo stesso tema in più numeri: questo ci consentirebbe di dare maggiori elementi di complessità, oltre ad avere più tempo per studiare e raccogliere materiale.
Organizzare qualche evento in più: magari un piccolo festival?
Aprire delle riflessioni sul tema della giustizia, provando a esplorare e scardinare il binomio vittima-colpevole.
Acquistare nuovi strumenti per migliorare la qualità dei nostri prodotti audio.
Sperimentare con la forma dei nostri contenuti, ricorrendo ai mezzi che reputiamo più stimolanti per raccontare il carcere: foto, video, audio, disegno, etc.
Rendere Fratture un progetto “mutaforma”, che cambia insieme a noi.
Grazie per questo primo anno insieme e grazie a tutte le persone che hanno condiviso con noi la propria esperienza!
Se vi va di scriverci per feedback, commenti e segnalazioni in risposta a questa mail o tramite i nostri canali, a noi fa molto piacere.
A presto e un abbraccio,
Elisa, Gina, Nicolò e Mafalda
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