Ciao a tuttә!
Questo è il #6 di Fratture, la newsletter che vi racconta il mondo penitenziario in Italia e le sue contraddizioni.
Oggi, al posto del nostro consueto approfondimento, vi proporremo qualcosa di diverso. Il 13 giugno, infatti, Fratture si è presentata per la prima volta in pubblico, al Laboratorio Culturale Autogestito Manituana di Torino. Abbiamo quindi pensato di occupare eccezionalmente questo spazio per condividere quella che è stata la serata, almeno in parte.
Quando Manituana - che alcunә di noi frequentano ormai da tempo - ci ha chiesto se fossimo interessatә a organizzare insieme un incontro, abbiamo raccolto volentieri l’invito.
Siamo partitә dalle premesse contenute nel nostro numero #0, dalle convinzioni che ci muovono e dalla prospettiva che ci appartiene. Poi, abbiamo deciso di presentare due tra gli approfondimenti di Fratture che, secondo noi, meglio indagano la violenza strutturale del sistema carcerario: il #3 e lo speciale, entrambi dedicati all’analisi della Polizia Penitenziaria e dei suoi sindacati.
Nel corso dell’incontro, così come nel momento di socialità che ne è seguito, sono emersi da parte di chi ha partecipato moltissimi spunti, interrogativi e riflessioni. Forse è stato proprio questo ciò che più ci ha entusiasmato: ragionare e costruire insieme altri orizzonti.
Dopo la presentazione, abbiamo registrato la risposta di alcune tra le persone presenti alla seguente domanda: “Cos’è, per te, il carcere?”. Le voci che abbiamo raccolto le trovate nel contenuto audio di questa newsletter.
Per finire, ecco qualche spunto di lettura e la playlist che abbiamo creato appositamente per l’evento.
Vi lasciamo ora alla nostra rassegna sulla Palestina e vi auguriamo un buon ascolto!
Free Palestine
Un’inchiesta di Mondoweiss mette in luce come il personale medico delle prigioni israeliane partecipi alla tortura delle persone palestinesi detenute.
In un episodio del podcast il Mondo Cultura, di Internazionale, si parla dell’autobiografia - appena uscita per Feltrinelli - “Il racconto di un muro”. L’autore è Nasser Abu Srour, palestinese condannato all’ergastolo e detenuto in una prigione israeliana dal 1993.
È uscito su Orient XXI un ritratto di Walid Daqqa, “Colui che visse e morì libero”, uno tra i più importanti intellettuali palestinesi e prigioniero politico di Israele, morto il 7 aprile 2024 in un carcere israeliano.
Una lettera di Anan Kamal Afif Yaeesh, palestinese detenuto in Italia, a sostegno dei movimenti che lottano per la liberazione della Palestina.
Una comunicazione importante prima di salutarci.
Il 26 giugno avremo modo di dialogare con altre realtà che si occupano di fare informazione sulla privazione della libertà personale, in un evento organizzato insieme all’ufficio della Garante comunale di Torino. Presto vi daremo ulteriori informazioni. Intanto, però, vi informiamo che, al posto del numero speciale, il 30 giugno potrete leggere una restituzione (simile a quella di oggi) di quello che sarà il nostro secondo appuntamento pubblico. Gli approfondimenti canonici ripartiranno invece con il mese di luglio.
A presto!
Elisa, Nicolò, Gina e Mafalda
Un ringraziamento speciale per questo numero va a Manituana, Marco Cramerotti e Matilde Lombardi.
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