Speciale #6: Contro-narrazioni sulla privazione della libertà personale
Una restituzione del secondo evento pubblico di Fratture.
Ciao a tuttә!
Questo è lo speciale #6 di Fratture, la newsletter che vi racconta il mondo penitenziario in Italia e le sue contraddizioni.
Oggi - come anticipato nel #6 “Cos’è il carcere” - vi racconteremo il nostro secondo evento pubblico, “VOCI SUL DENTRO - Per una diversa narrazione sulla privazione della libertà personale”, che si è tenuto mercoledì 26 giugno a Torino.
L’idea di questo incontro nasce dal desiderio della Garante di Torino Monica Gallo e delle sue collaboratrici di dare spazio a progetti che propongono nuovi modi di fare informazione critica sulla privazione della libertà personale.
I media tradizionali, infatti, danno spesso conto degli eventi critici - come i suicidi in carcere, ad esempio - limitandosi a riprendere i comunicati delle organizzazioni sindacali di Polizia Penitenziaria o, comunque, senza indagare a fondo le dinamiche dei luoghi di reclusione.
Per questo motivo, quando siamo state contattate dalla Garante, abbiamo accolto volentieri la proposta di collaborare alla creazione di un evento in cui fosse possibile presentare Fratture e coinvolgere altre realtà editoriali interessate - come noi - ad aprire nuove prospettive sul racconto dei luoghi di pena.
Così, a Ma.Ri House, una struttura che ospita persone in stress abitativo, sono intervenute insieme a noi anche la giornalista Francesca Berardi e le due autrici di Milano Invisibile, Martina Cangialosi e Maria Alessandra Panzera, in un panel moderato da Luca Rondi, giornalista di Altreconomia.
Okay, si comincia!
Francesca Berardi ha presentato due podcast, di cui è autrice.
“Una finta giornata di sole. Storie di genitori in carcere”, una serie di cinque puntate prodotta da RaiPlay Sound.
Sinossi: «Essere genitori è una condizione che trascende la condizione di chi è detenuto. Ma è anche qualcosa che viene profondamente segnato da quella condizione, dalla reclusione e dalla separazione. Ed essere genitori, lo sappiamo, porta a fare i conti con l'essere figli, con il passato, con i propri genitori. Un processo che dentro una cella si amplifica, e porta a guardare in faccia i demoni con cui bisogna imparare a convivere, anche una volta fuori».
Il trailer di “Una finta giornata di sole. Storie di genitori in carcere”.
“Antennae. Platano 388”, una puntata di produzione RaiPlay Sound.
Sinossi: «In un popoloso quartiere residenziale di Torino c'è un platano che da decenni assiste ad una situazione assurda. Mentre lo spazio che ha intorno è ossessionato dal controllo, il platano 388 è testimone indisturbato della vita dentro e fuori il Centro Permanenza e Rimpatri di Torino (ex CIE). Un luogo più interdetto di un carcere, ma nel quale non serve aver commesso un reato per entrare. I suoni che raccoglie danno il via a una serie di incontri e a una ricerca che porterà ad intercettare anche voci e suoni trasmessi da altre antenne».
Da parte nostra, abbiamo scelto di raccontare in cosa consistono il nostro posizionamento e le fasi che compongono il nostro lavoro. Inoltre, abbiamo ripercorso il #1 “Mani che sanno di limone”, che approfondisce il tema dell’affettività e sessualità in carcere, e lo speciale #1, “Scrivere dal Beccaria”, un’intervista all’educatore Francesco Bruno di 232 APS.
Martina Cangialosi e Maria Alessandra Panzera hanno invece presentato “Uccidere la Bestia. Il carcere e le sue alternative”, un podcast originale di Milano Invisibile.
Sinossi: «‘Le fauci o la bocca si aprono prontamente, se già non erano aperte durante l’agguato, e una volta rinserratesi, restano definitivamente chiuse’. In questa serie di 4 episodi è proprio il carcere a rappresentare "una bestia", in quanto sistema feroce, che perpetua una violenza che non funziona e alla quale bisogna trovare delle soluzioni. Ma quali? Questo viaggio ci guida attraverso la storia del carcere, passando per le alternative attualmente esistenti - misure alternative e giustizia riparativa -, fino ad arrivare ad una prospettiva futura ideale e utopistica: l’abolizionismo».
Episodio 1 di “Uccidere la bestia”.
I due eventi di questo mese hanno acceso in noi il desiderio di creare nuovi momenti pubblici in cui parlare di privazione della libertà personale, stringendo relazioni ed entrando in dialogo con le diverse realtà del territorio. Vorremmo continuare a rendere visibili l’istituzione penitenziaria e le dinamiche che la sostengono, dando spazio soprattutto alle voci di chi il carcere lo attraversa. Crediamo che proprio a partire da questi incontri sia possibile ripensare collettivamente l’approccio punitivo e immaginare insieme nuovi scenari di giustizia.
E il numero elevatissimo di suicidi rivela di giorno in giorno quanto sia urgente maturare questo tipo di riflessioni: sono 48 le persone che si sono tolte la vita in carcere e Cpr dall’inizio dell’anno.
Free Palestine
Cosa accade alle persone palestinesi detenute nel carcere israeliano di Sde Teiman, su Inside Over.
Sempre riguardo alle condizioni di detenzione in questa struttura, il racconto dell’avvocato Khaled Mahajneh per 972 Magazine e un video-reportage pubblicato su Internazionale.
Al Jazeera ha reso pubblica la video-testimonianza del palestinese Badr Dahlan, dopo un mese di detenzione sotto custodia israeliana. Qui ci sentiamo di mettere un trigger-warning, si tratta di immagini molto forti.
Grazie per essere arrivatә fin qui.
A presto!
Gina, Nicolò, Mafalda ed Elisa
Un ringraziamento speciale per questo numero va a Martina, Eleonora, Glauco e a tutte le persone che hanno partecipato all’evento.
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